La musica ha sempre accompagnato ogni profonda esperienza umana, ...
... dal lutto ai festeggiamenti. I popoli se ne sono sempre serviti per esprimere quello che non avrebbero mai saputo comunicare a parole, ogni tipo di musica serve a suscitare, esprimere e manifestare emozioni... (Alan P. Merriam)
Cos'è la Musicoterapia?
La musicoterapia è uno degli spazi attraverso cui far dialogare emozione, sentimenti, ragione, immaginazione, creatività e realtà, oltre che valorizzare il linguaggio simbolico motorio-ritmico-sonoro di ogni individuo e i suoi stili espressivi e comunicativi. E’ un luogo dove è possibile un particolare progetto di ascolto dell’altro: un ascolto intenso, creativo, innovativo, interattivo e ben intonato alle circostanze. Un ascolto piantato nel terreno della relazione: relazione musicale, relazione familiare, relazione sociale, intese come scambio attivo di sonorità che contribuiscono al miglioramento di una certa qualità dell’esistenza. “La musicoterapia, cerca di ricondurre la materia alla sua origine sonora e luminosa e di restituire all'uomo la sua originaria purezza acustica” (da La musica primitiva di M. Schneider 1992, pag. 119)
Per musicoterapia s’intende “l’uso di elementi musicali: suono-ritmo-movimento da parte di un musicoterapeuta o musicoterapista qualificato, con un singolo o un gruppo, in un processo che faciliti la comunicazione, la relazione, l’apprendimento, la motricità, l’espressione, e/o altri rilevanti obiettivi terapeutici al fine di rispondere alle necessità fisiche, emozionali, mentali, sociali e cognitive” (Lorenzetti).
Gli interventi di Musicoterapia hanno una matrice inter-soggettiva, agiscono sugli aspetti di inter-soggettività e sincronia che sono i presupposti funzionali per lo sviluppo delle abilità sociali come la reciprocità negli scambi, l'espressione dell’intenzionalità, la capacità di condividere l’attenzione su oggetti e azioni, il turno nello scambio, l’imitazione e il contatto visivo e la regolazione emotiva e del comportamento nell'interazione. Questi aspetti giocano un ruolo importante nello sviluppo cognitivo-emotivo, in particolare per le competenze sociali di comunicazione e relazione con l’altro. L’attenzione è posta nella relazione terapeutica, relazione in cui le parti svolgono una reciproca influenza attiva e sono analizzabili in maniera congiunta. Le unità primarie da analizzare, affetti vitali, sintonizzazioni affettive ed emozioni sono generate all'interno di un processo.
...E dove parola e suono si associano,
dove risuona il canto e si sviluppa l’arte,
ogni volta viene ricostruito il senso del mondo,
di tutto ciò che esiste,
e ogni canzone, ogni libro,
e ogni quadro è un disvelamento,
un nuovo, ennesimo tentativo
di compiere l’unità dell’esistente...
Perché praticare la Musicoterapia?
Il contesto musicoterapico e nello specifico la comunicazione sonoro-musicale rappresentano un efficace mediatore di una relazione che si costruisce attraverso l’ utilizzazione di un linguaggio non verbale che ipotizziamo rimanga preservato e attivo nelle difficoltà, nel disagio, nella sofferenza e nella malattia. La musicoterapia offre una modalità differente per lavorare sulla relazione. L’analisi delle sedute, e la loro rielaborazione interattiva modifica, riscrive e ridefinisce l’esperienza vissuta, favorisce maggiori cambiamenti nella relazione, ha lo scopo di favorire la comprensione e la interiorizzazione dei cambiamenti, offre la possibilità di mantenere una posizione di auto-osservazione. Durante lo scambio sonoro-musicale si co-crea un processo di condivisione di attività tra due o più persone; questo scambio ha una sua natura particolare: si tratta di una capacità, innata in ogni individuo, che consente un’immediata consapevolezza della presenza dell’altro e rende il soggetto sempre aperto a cambiamenti, a sviluppi. Quando parliamo di relazione, dobbiamo ricordare che ogni paziente porta con sé tre storie: la storia che desidera raccontare, la storia che desidera tenere nascosta fintanto che non si senta abbastanza sicuro di dirla e la storia che inavvertitamente rivela attraverso i suoi gesti (Lichtneberg,2008). Il tremore delle dita, un’oppressione nel petto o la contrazione impercettibile delle spalle, costituiscono la musicalità primaria del nostro corpo (Garcìa,2007), la materia dei nostri affetti vitali, del nostro clima emotivo. Questo flusso costante della mobilità dei nostri tessuti, fondamento della nostra esperienza d’identità, organizza il substrato della percezione e del conoscere (Garcìa, 2007). Attraverso la comunicazione sonoro-musicale è possibile elaborare la propria “presenza” in cui ognuno cerca di imprimere tutto il proprio sapere traducendolo nel proprio linguaggio, personale o collettivo.
Il musicoterapeuta suona, canta…
e il suo suono ha la continuità di un faro
con un codice prestabilito
ma anche il movimento dell’andare
verso...
del cercare l’altro,
avendone desiderio.
E l’altro, a volte, risponde
col senso profondo del proprio nome.
Magari senza ancora saperlo.
Qualche volta per poco tempo e poi tace
qualche altra volta in modo sincopato
altre volte ancora,
infondo e non sempre
«insieme»
si trovano degli accordi,
una filastrocca o un dialogo
un ritmo
e il ritmo trova una danza
e la danza disegna
nell’aria una storia
e la storia è la storia di un dono prezioso:
«un gioco condiviso»
Come si svolge un incontro di Musicoterapia?
E' un incontro di tipo esperienziale, a disposizione come materiale di lavoro abbiamo i suoni, i silenzi, il corpo, i rumori, la musica ed i singoli elementi che compongono la musica: come il ritmo, la melodia e l’armonia. Si lavora partendo dalle potenzialità del soggetto, l’attività musicale è un’opportunità che ci permette semplici e consapevoli trasformazioni fra differenti codici sonoro-gestuali. L’improvvisazione è uno dei parametri utilizzato nelle sedute, permette la spontaneità e la libera produzione, ogni facilitato autonomamente e inizialmente propone una personale sonorizzazione e l’elemento sonoro diviene oggetto intermediario tra facilitato e facilitatore.
Musicoterapia: SEDUTE INDIVIDUALI
Durante le sedute di Musicoterapia si utilizza il linguaggio sonoro musicale come strumento per entrare in relazione con la persona presa in carico. Attraverso l'osservazione della produzione melodica, della produzione ritmica, attraverso il movimento, l'uso dello spazio, attraverso la mimica facciale, la tensione muscolare, attraverso lo sguardo, il Musicoterapeuta prova una strada per una relazione empatica con l'altro, cerca il dialogo sonoro, la reciprocità, lo scambio, l’imitazione e la variazione. La relazione facilitato-facilitatore progredisce attraverso i vari livelli di resistenza e gradi di partecipazione mentre quella facilitato-musica cresce attraverso cambiamenti evolutivi negli aspetti strutturali della musica del facilitato e attraverso il grado di libertà espressiva. In particolare, attraverso l’utilizzo del dialogo sonoro, si strutturano esercizi-gioco che consentono, a seconda delle caratteristiche individuali, delle capacità pregresse, così come delle eventuali comorbidità, l’acquisizione, il mantenimento e il potenziamento delle capacità espressive e relazionali dei soggetti coinvolti. Si cerca di stimolare la vocalità con i suoni, si mette a disposizione l’utilizzo della voce cantata offrendo un’alternativa alla comunicazione ed un’esperienza liberatoria. Il canto precede il linguaggio strutturato, ci tiene per mano sin dai primi giorni da neonati per diventare filastrocca, compagno di giochi, fratello del movimento, alleggerisce il peso delle parole trasformandole in suoni più significativi. Si utilizza sia la canzone di saluto per salutare empaticamente, accogliere, dare il benvenuto e far riconoscere la stanza dove si fa la Musicoterapia; che la canzone descrittiva per incoraggiare, trasmettere accettazione dei sentimenti e azioni, mostrare empatia e comprensione, per trasmettere l’identificazione descrivendo cosa accade davanti agli occhi del Musicoterapeuta. Gli interventi hanno l’obiettivo di conferire strutture alla personalità offrendo nuovi punti di riferimento. Si cerca di stabilire un dialogo, quello sonoro stimolando l’energia, provando ad attivare e o a neutralizzare certi comportamenti. Si cerca di trovare una strada per migliorare la qualità della vita, provare a provocare dei cambiamenti nel comportamento che permettono di migliorare le possibilità d’interazione e d’integrazione con la famiglia, i compagni, e l’equipe di sostegno, e si prova a stimolare lo sviluppo di altre alternative neurologiche oltre quelle in vigore.
Musicoterapia: SEDUTE DI GRUPPO
Durante le sedute di gruppo Musicoterapia si utilizza il linguaggio sonoro musicale come strumento per entrare in relazione con gli altri. Gli incontri di gruppo, favoriscono la relazione con gli altri, mettono in evidenza le reazioni e le difficoltà individuali, offrono la possibilità di confrontarsi, si è maggiormente stimolati ad una maggiore presa di coscienza di sé e ad un mantenimento di una posizione di auto- osservazione. Grazie ai vari incontri nel tempo è possibile rilevare un potenziamento cognitivo, uno sviluppo del pensiero divergente, si diventa maggiormente predisposti ad apprendere e a modificare strategie cognitive, si sviluppa un apprendimento intrinseco che mira allo sviluppo dell’auto-realizzazione della creatività della persona, si favorisce la possibilità di trasferire determinati processi e strategie cognitive apprese in altri ambiti di apprendimento e nelle diverse esperienze della vita. E’ come avere uno specchio interno che riflette l’invisibile, si diventa protagonisti delle proprie vite, e senza la sua materia speculare l’immagine si dissolverebbe. Lo specchio va guardato e soltanto noi stessi siamo a fissarlo così come soltanto noi siamo ad avere un ruolo predominante nella scena che si crea con la nostra presenza, soltanto noi siamo ad avere un ruolo partecipe nei vari incontri portando noi stessi nelle sedute di Musicoterapia e nell’incontro con il Musicoterapeuta e con gli altri. Il mettersi in gioco ogni volta, spinge ad una maggiore espressione individuale ed una maggiore crescita personale ed emotiva che avviene a qualunque età.
Musicoterapia: DOVE... COME... QUANDO
Tutti i laboratori e le attività proposte sono riservate ai soci e si svolgono presso la sede dell’associazione in Via Valerio Laspro c/o Scuola “RODARI” (Salerno). Le sedute individuali e di gruppo hanno la durata di un'ora e sono condotte da Anna Iannaccone previo appuntamento ogni martedi (individuali: dalle 15.00 alle 17.00 | gruppo 18.30-19,30). Contattare la segreteria LAES per informazioni o altre necessità su giorni/orari.
Risorse in rete
http://www.wfmt.info/
https://it.wikipedia.org/wiki/Musicoterapia